lunedì 23 maggio 2011

e ci siamo mischiati la pelle le anime le ossa


mettiamo il letto sul pavimento che al mal di schiena ci pensiamo nell'aldilà
Prendiamo tutti gli accorgimenti, la testa a nord, le gambe dieci gradi a sud-est.

le tue parole mi rimbombano nelle orecchie come una melodia stonata, una chitarra scordata, un do suonato male. il tasto di un pianoforte rotto il tuo sguardo vuoto, non ci siamo mai presi veramente sul serio, nessuno ci aveva mai pensato. ci muovavamo liberi e incoscienti nelle nostre consapevolezze, che sapevamo mascherare abilmente. poi qualcosa non va, schiacci per un momento il tasto pausa, fai il rewind di ciò che è stato, qualche momento è incompleto, troppi discorsi lasciati a metà. schiacci "play", e il tasto "avanti" va velocissimo, quei discorsi vengono portati a termine, e alla fine ci ritroviamo qui come due perfetti idioti. ma chi si ferma è perduto, e io non mi fermo, non questa volta.

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