venerdì 4 luglio 2014

Ritrovarsi


Oggi mi sono ritrovata, nel silenzio e nel rumore dei miei gesti. Ho tolto il 3G dal cell, ho tolto il wifi, sono uscita da facebook e mi sono dedicata a me, e sapete una cosa? E' stato straordinariamente soddisfacente. Sono andata in palestra, ho fatto 20 minuti di tapisroulant, e andavo come una scheggia e quando le gambe iniziavano a bruciare andavo ancora piu svelta guardandole riflesse sullo specchio, e in quelle gambe rivedevo me, i miei cambiamenti, ciò che sono diventata, i traguardi raggiunti, le sconfitte ricevute, le delusioni, i grazie ricevuti e quelli mancati. 20 minuti in cui i pensieri erano piu forti del dolore, tenevano alta la tensione e la concentrazione, ed io in quell'ambiente mi sentivo la persona piu rilassata del mondo, improvvisamente, nonostante fossi uscita di casa sbattendo la porta e con lo sguardo di un cane indemoniato. Cerco sempre di mantenermi calma, pacata, ragionevole, non mi piace la gente che per parlare deve urlare, e odio la gente che usa un monotono quando dialoga. Ma il punto non è questo, il punto è che per quanto possa sembrare surreale io posso solo ringraziare chi ha inventato la palestra, sennò chissa quanta gente avrei rischiato di strangolare. Dopo aver scaricato ciò che potevo in palestra, ed essermi presa un "ciao bella" detto a voce sommessa e sguardo ammiccante dal mio istruttore, mi sono presa una pizza e l'ho mangiata guardandomi New Girl, mentre il cellulare è ancora lì, sul letto, stranamente silenzioso. Una serata tra me e me, non c'era il lume di candela o un giradischi di sottofondo come nelle più ovvie commedie romantiche, non c'era stata l'attesa prima, nessuna indecisione su cosa mettere, una serata così non me la dedicavo da tempo. Io e basta, io a bastarmi, a conoscermi, scrutarmi dentro, ritrovarmi quella di sempre, con fianchi piu larghi per via della pillola ma con un viso più spigoloso, quella che non riesce a tenere le unghie lunghe perchè ha poco calcio (o a detta di Fra perchè usa troppo smalto), quella che "la mattina la colazione è sacra", quella amante del thè alla vaniglia. Quella che ha il vizio di odorare qualsiasi cosa le passa sotto il naso rischiando spesso di risultare fastidiosa, quella a cui manca la sua chitarra e più passa il tempo più teme di essersi dimenticata tutto, a cui manca il profumo della roba lavata dalla mamma, i suoi attacchi di affetto da cui anche fra 30 anni non potrà scappare, lei che mi ha salutato 20enne a maggio e mi ritroverà 21enne. Ho rivisto quella persona a cui manca il suo mare con i suoi indescrivibili tramonti, rossi, rosa, gialli, e che con la luna piena di sera diventa lo "specchio delle mie brame"; la sabbia fine e la salsedine sulla pelle color cioccolato, i frappè cocco e nutella, le cedrate la sera con gli amici. E mentre ritrovavo quella persona, quella di sempre, ne ho assemblato una nuova, con idee nuove e diverse sulla gente, sul mondo, su ciò che è intorno a lei, che sta vivendo e sperimentando. Oppure sono tutte solo impressioni di una nuova persona, maturate in una sera di luglio a Torino, quando fuori piove e sembra tornato l'inverno.

1 commento:

  1. Parole che a leggerle sembra di navigarti dentro..ho l'impressione di averti visualizzata in tutte queste cose, proprio tu con quegli occhi, quel modo di fare, quel sorriso..
    Sei nuova ogni giorno e alla fine dei giorni potrai guardare indietro e vedere tutte le te bellissime che sei stata, senza rimorsi, senza rimpianti..solo tu e tutte le cose belle che hai dentro.

    Un abbraccio forte forte

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